La Riforma Cartabia ed il diritto di famiglia

La Riforma Cartabia non ha risparmiato il diritto di famiglia

anzi, si parla già di una riforma ‘epocale’, di cui, detto da addetta i lavori, se ne sentiva la mancanza per una materia delicata troppo spesso demandata alla confusione degli uffici, a fasi procedurali lunghe e farraginose, in cui -ahimè- troppo spesso gli interessi dei minori, della parte debole del rapporto e degli affetti in generale, non sono stati debitamente tenuti in considerazione, pur provandoci e con le migliori intenzioni da parte degli operatori demandati.

Quindi, una riforma che si preannuncia davvero epocale!

Ma, in buona sostanza, cosa è cambiato a partire dalla fine dell’appena trascorso febbraio?

In risposta all’esigenza di accellerazione dei tempi della giustizia civile si avrà un unico rito per ogni procedimento in materia di famiglia, separazione e divorzio verranno richiesti con la redazione di un’unica domanda in contemporanea e un ‘piano genitoriale’ che sarà la base per il giudice per, sostanzialmente, organizzare visite e collocamento dei figli minori.

Da Ottobre 2024, altra grande novità, verrà introdotto il Tribunale della Famiglia, un istituto ‘ad hoc’ per i procedimenti in materia.

Più nel dettaglio, ma schematicamente avremo:

A) Unico Rito si supera l’attuale frammentazione con procedimenti demandati ora al Tribunale ordinario, al Tribunale per i Minorenni, al Giudice Tutelare. Con l’esclusione dei procedimenti inerenti l’adozione e quelli di competenza delle sezioni specializzate sull’immigrazione, che dovrebbero trovare più ampio respiro nella loro gestione in quanto demandati ad uffici da ora esclusivamente dedicati alle dette materie.

B) Domanda di Separazione e Divorzio in contemporanea oppure riunione dei due procedimenti. l’Udienza Presidenziale è eliminata- quella ove sostanzialmente venivano presi i primissimi provvedimenti, detti provvisori, in attesa dell’esito del procedimento civile – lasciando spazio ad un’unica fase, a cui si accederà redigendo un atto introduttivo che sarà già contenente l’allegazione completa dei fatti e dei mezzi di prova. La domanda di divorzio sarà procedibile laddove la sentenza parziale di separazione è passata in giudicato e con la rpvoa della cessazione ininterrotta della convivenza.

C) Valorizzate le tutele in ipotesi di Violenza familiare e domestica

D) Rafforzamento del prevalente interesse del minorenne

E) Istituito il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie. La configurazione che si avrà considera i Tribunali circondariali e, quale organo centrale, un Tribunale distrettuale. I Tribunali per i minorenni valorizzeranno le proprie specializzazioni, evenienza solo che positiva in considerazione del sovraccarico a cui sono stati sottoposti in questi anni, guadagnando in efficienza sulle materie a loro più congeniali.

In conclusione

Solo il tempo ci dirà se la riforma, nata al fine di una maggiore snellezza ed economicità, saprà essere performante e reagire ai bisogni di specializzazione, decongestionamento ad oggi esistenti. E’ evidente che gli uffici preposti dovranno essere messi in grado di adeguarsi alle nuove regole, così come gli operatori a ciò demandati.

Rimango della personalissima idea che una riforma di tale portata, per gli interessi primi che intende promuovere – accellerazione ed economicità – dovrebbe considerare un aumento esponenziale dei soggetti interessati in primis dei soggetti a cui compete la stesura finale della sentenza. Rimbocchiamoci le maniche e speriamo in un positivo riscontro.